Irene Pittatore - Coazione 4


Nell'ambito del festival Architettura in Città 2013
Un progetto realizzato per Il Futuro del Mondo passa da Qui – City Veins

Inaugurazione martedì 28 maggio 2013 ore 19.00
29 maggio - 8 giugno 2013. 
Da martedì a giovedì: 14.30-19.30; venerdì e sabato 10.00-13.00; 15.00-20.00

In occasione del festival Architettura in Città 2013 > esplorazione, la Libreria NB presenta Coazione 4 (2010 - 2011), un progetto fotografico-installativo di Irene Pittatore, realizzato in collaborazione con Pino Chiezzi.
La serie fotografica nasce nel contesto di FMPQ - Il Futuro del Mondo passa da Qui - City Veins, un osservatorio su un'area periferica di Torino situata a meno di 5 km dal centro cittadino, che comprende gli accampamenti informali del Lungo Stura Lazio, diverse tipologie di orti urbani e il cosiddetto tossic park.

I margini di una società urbana, sempre più globalizzata, e gli scarti di una metropoli, sempre più escludente, vengono messi in scena alla ricerca di “immagin-azioni”, che cercano di rendere ragione di “un'umanità minore”, che è minore perché resa tale: spinta ai margini, resa minoritaria e in parte minorata.
L'esplorazione dell'area si è concentrata sull'osservazione degli oggetti brutalizzati dal consumo e dall'usura, divenuti rimasugli, detriti, rifiuti: oggetti senza più dignità, funzione e utilità. La serie porta a scoprire che il “paesaggio umano minore” (quello degli oggetti abbandonati, portati dal fiume, lasciati e presi da persone di passaggio) è mutevole e transitorio e che l'umano in esso collocato non può che individuare degli oggetti (un mobile, un sedile d'auto, un ferro da stiro...), lavorarli e riappropriarsene per farne qualcosa. Che cos'è però questa cosa? Se non “coazione a ripetere” (lo stirare l'erba, il telefonare, il guidare un'automobile immaginaria).
È come se “l'umanità minore” non potesse che mimare “l'umanità maggiore” e ad essa omologarsi in piccolo, sguazzando nei “rimasugli della merce” invece che nel “luccichio del consumo”: lì o altrove, la disperazione del consumo rimane però inalterata. A meno che dagli oggetti dissotterrati da depositi o trovati sul letto del fiume e scelti, ripuliti, assemblati e riposizionati non nasca un'ulteriore possibilità: quella che dai “resti” porta al “resto”, ad un “altrove”, che segna una possibilità di riscatto (di qualche tipo, di qualunque tipo). L'uscita dalla minorità, l'emancipazione, passa quindi da qui: dalla scelta di possibilità scartate e ri-articolate, che aprono uno spazio di senso e significazione diverso e possibile, uno spazio legato al futuro.


Intervista a Irene Pittatore 

26.05.2013